Il centro storico di Potenza.
Il cuore antico di Potenza è di una bellezza rara . Ricostruito dopo il terremoto del 1980 conserva ancora le sue caratteristiche architettoniche e storiche di pregio. Su molti dei palazzi di questa zona è possibile vedere le epigrafi , i portali e i manufatti della città antica.
Via Pretoria è la via principale che attraversa longitudinalmente Piazza Mario Pagano, la Piazza principale della città. Via Pretoria non è altro che il decumano maggiore della città dell’epoca romana.
Piazza Mario Pagano
In origine Piazza del mercato poiché si svolgeva il mercato della domenica, i lavori della piazza furono realizzati per volontà dell’Intendente della Provincia Winspeare nel 1839. La piazza fu terminata nel 1847 ad opera dell’Intendente Francesco Benso Duca della Verdura a cui è intitolata l’omonima Piazza .
Dopo l’Unità d’Italia fu chiamata Piazza Prefettura, nel 1870 fu intitolata a Mario Pagano, patriota lucano di Brienza. Nel 2012 è stata oggetto di restyling da parte dell’architetto Gae Aulenti.
TEATRO F.STABILE
Costruito tra il 1857 e il 1880 attraverso una raccolta fondi da notabili potentini, venne aperto ufficialmente in occasione della visita in città del Re Umberto I , della Regina Margherita e del fratello minore del re Amedeo. Realizzato sull’esempio del più grande teatro dell’epoca il San Carlo di Napoli, il teatro è composto da due gallerie, il foyer, la sala convegni del ridotto e la Sala degli Specchi. Oltre alla platea , ci sono tre ordini di palchi, il loggione, il palcoscenico e la buca degli orchestrali. Il Teatro è intitolato a Francesco Stabile, musicista.
Torre Guevara
All’estremità est del centro storico della città si staglia la sagoma della Torre Guevara, che è quanto rimane di un castello costruito dai Longobardi verso la fine del IX secolo. Fra i primi proprietari si ricorda il conte longobardo Indulfo. Nella seconda metà del ‘300 passò ad Ugo Sanseverino, nel 1443 ai Guevara, nel 1596 ai De Lannoy e nel 1604 ai Loffredo. Nel 1621 la contessa Beatrice De Guevara, sposa di Enrico Loffredo, donò il castello, ad eccezione della torre, ai Cappuccini perché ne facessero un ospedale. Fu quindi sede dell’Ospedale San Carlo, così chiamato per l’esistenza di una cappella dedicata a tale Santo. Nel 1935 l’ospedale fu trasferito in una struttura più moderna, nel rione Santa Maria. A metà del secolo scorso, un decreto dispose l’abbattimento del castello salvandone soltanto la torre cilindrica.