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Cattedrale di San Gerardo

Nella storia architettonica della Cattedrale si individuano tre fasi di costruzione: fu chiesa paleocristiana, dal III secolo al VI secolo d.C.; romanica dal ‘200; neoclassica dal 1783. Una iscrizione romana del I° secolo d.C., presente all’interno della chiesa, ci informa che la stessa fu, probabilmente, costruita su un preesistente edificio di epoca tardo-romana-paleocristiana.

Gli scavi condotti intorno al 1960 e la relativa scoperta in ambienti ipogei di frammenti musivi di pavimento policromo del IV-V secolo a.C. fanno supporre che essa sia stata edificata su una precedente costruzione. I Regesta Romanorum Pontificum riportano il nome di Potenza negli anni 492-495, quando papa Gelasio I affidò al vescovo Erculenzio l’incarico di intervenire contro le consacrazioni abusive fatte da Sabino, vescovo di Consilinum (Sala Consilina). Se, dunque, un vescovo riceveva questi incarichi vuol dire che esisteva già una comunità cristiana e, quindi, un luogo di raccolta per i fedeli che, probabilmente, doveva essere la Cattedrale.

Questa in origine dedicata a S. Maria Assunta, venne in seguito dedicata a Gerardo La Porta, vescovo di origine piacentina, che resse la diocesi dal 1111 al 1119, eletto Santo patrono della città.

CHIESA DI S. LUCIA

Venne costruita prima del ‘200. Molto semplice dal punto di vista architettonico, ha il tetto a due spioventi, con campanile a vela sulla sinistra. Il portale d’ingresso è a sesto acuto, con nicchia che custodisce una piccola statua di S. Lucia, opera dello scultore potentino Michele Busciolano. L’interno ha un’unica navata e un soffitto ligneo, con doppia cornice ottagonale. Custodisce una statua seicentesca di Santa Lucia, alcuni quadri del XVI e XVII secolo, e un’acquasantiera del ‘400 proveniente dalla chiesa di Santa Maria.     

CHIESA DI SAN MICHELE

È probabile che anche la chiesa di S. Michele esistesse già alla data del V secolo d.C. quando Erculenzio, vescovo potentino, ricevette da Papa Gelasio I (492-496 d.C.) l’incarico di costruire una chiesa e consacrarla a San Michele Arcangelo e a San Marco Confessore. A questo impianto originario appartiene il mosaico di epoca tardo-romano-paleocristiana, rinvenuto nel 1984 e situato ad un metro in profondità, sotto una botola appena dietro il portone della chiesa.

Fra le opere d’arte, degne di nota: l’Annunciazione  del Pietrafesa; la Madonna col Bambino tra i Santi Pietro e Paolo (1580) di Teodoro D’Errico, pseudonimo italianizzato di Dirck Hendricksz, pittore fiammingo; Cristo tra gli Apostoli, predella di polittico attribuito a Simone da Firenze (XIV sec.); la  Madonna del Rosario e i 15 misteri (1569) di Antonio e Costantino Stabile.

Tempietto di S. Gerardo

Il tempietto è un’edicola votiva che ospita al suo interno la statua di San Gerardo Vescovo e Patrono della città. È opera dello scultore potentino Michele Busciolano (1825-1898) che lo ultimò nel 1865. A pianta semicircolare, è chiusa sul retro. Sul basamento poggiano cinque colonne che sorreggono architravi. Lateralmente sono poste due iscrizioni; quella a destra ricorda l’edificazione dell’edicola; quella a sinistra ricorda due momenti importanti della storia della città: l’insurrezione del 18 agosto 1860 e l’attacco alla città da parte dei briganti della banda Taccone, avvenuto nel 1809. 

CHIESA DI SAN FRANCESCO

È dedicata a San Francesco d’Assisi perché, secondo un atto notarile del 1279, due operai sepolti sotto le macerie nel 1266, durante i lavori di costruzione delle fondamenta, furono salvati da un miracolo attribuito a San Francesco. Di un precedente miracolo ne parla il Trattato dei Miracoli di Tommaso da Celano, primo biografo del Santo.

La facciata principale della chiesa si presenta a pietra squadrata, con un rosone di recente fattura. L’ingresso è assicurato da due portoni, con ante lignee risalenti alla fine del ‘400. Uno è sulla facciata principale, l’altro è sulla facciata laterale nel portico. Il primo è formato da 54 formelle ; il secondo è costituito da 6 pannelli. Altri 6 grandi pannelli a festoni fiorati, sono scolpiti sulla porta che dà l’accesso alla sacrestia.

Attraverso un portico si accede al chiostro; lungo il portico sono visibili lapidi con iscrizioni latine. Tutto il complesso è chiuso, a nord-est, da un campanile a pianta quadrata, culminante con una svelta cuspide.

Monastero di

San Luca

Oggi sede della Caserma dei Carabineri. Non si conosce la data precisa della sua costruzione che ha ospitato, prima le suore Cisternine dell’ordine dei Benedettini e, poi, dal 1472, le suore Clarisse dell’ordine dei Francescani. Nel 1925, l’immobile fu abbellito dalla costruzione dei portici con colonne binate. Dal 1935 è diventata caserma dei carabinieri. Questa, dapprima dedicata al patriota Mario Pagano, nel 1949, fu intitolata al tenente dei carabinieri Orazio Petruccelli, medaglia d’oro al valor militare, fucilato dai tedeschi a Cefalonia nel settembre 1943. Nel sottosuolo del giardino interno sono state rinvenute epigrafi di epoca romana. È, questo, il convento di cui parla lo scrittore Carlo Alianello nel romanzo “L’Eredità della Priora”, diventato poi sceneggiato televisivo.

Cappella del Beato Bonaventura

In origine, era la casa natale del Beato che, al secolo, si chiamava Carlo Antonio Gerardo Lavanga, sacerdote francescano beatificato nel 1775 le cui spoglie sono attualmente a Ravello. Presenta un elegante portale settecentesco sormontato da due teste di cherubini, sovrastate da uno stemma francescano. Al suo interno, in un unico locale diviso in due piccoli ambienti, si trovano alcuni dipinti. Uno è del pittore Vincenzo Busciolano, figlio dello scultore potentino Michele,  datato 1906, raffigurante l’estasi del Beato, prostrato ai piedi di S. Francesco. La tela è una copia di quella esistente in S. Francesco, di autore ignoto, risalente al ‘700.

Chiesa di San Rocco

La sua costruzione risale, probabilmente, alla seconda metà del ‘400, in anni di straordinaria diffusione del culto per S. Rocco, santo protettore contro la peste. Ricostruita nel 1862, è a croce latina, con tre absidi; ha le volte sorrette da quattro pilastri. All’interno si conservano pregevoli statue in legno, raffiguranti S. Rocco (1859) e S. Vito Martire intagliate da Michele Busciolano. Ricorda Don Gerardo Picernese che “un lungo e tortuoso sentiero, che passava vicino alla chiesa fuori le mura di S. Rocco, permetteva di entrare in città da Porta S. Luca”.

Chiesa di Santa Maria del Sepolcro

La chiesa di Santa Maria del Sepolcro si trova sul versante nord della città lungo l’antica Via Herculia, bretella tra l’Appia e la Popilia, per cui passavano i pellegrini per la Terrasanta. La denominazione “del Sepolcro”, infatti, la ricollega alle Crociate. Fu costruita, nel 1191, ad opera dei Cavalieri dell’ordine dei Templari, per volontà del Conte di Santa Sofia, al ritorno dalla III crociata.

E’  in stile gotico-catalano, a pianta centrale, con unica navata, secondo la tradizione templare. L’interno presenta, sul lato sinistro, quattro archi a tutto sesto, che si affacciano su una navata laterale. Sul lato destro, nel 1656, il vescovo Bonaventura Claverio fece costruire un pregevole altare con reliquia detta del Preziosissimo Sangue di Cristo.  Nella Chiesa si custodiscono dipinti di notevole pregio. Nelle stanze del Convento si conserva la tela del Passaggio del Mar Rosso, attribuita a Luca Giordano. Da qualche anno nella chiesa si conserva, anche, una statua che si ispira al Cristo velato, in marmo, impegnativa opera dell’artista altoatesino Helmut Perathoner.

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Portale Intelligente!

Trovo questa iniziativa strategica, intelligente, moderna. Bisogna coinvolgere le scuole sia quelle lucane che quelle di fuori. Avanti così.

 

Gianfranco Blasi

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Lodevole Iniziativa!

Chi ben comincia è a metà dell’opera. Chiaro lo spirito e l’utilità del progetto che, ne sono certo, vedrà continue e convinte adesioni.
Complimenti per questa lodevole e puntuale iniziativa per valorizzare Potenza.

 

Gianpiero Perri  

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Gusto Raffinato!

Nuovo ed intuitivo portale con l’obiettivo di incrementare il turismo nella nostra città grazie a idee di viaggio ed itinerari tematici.

Una sfida tutta lucana che vede per la prima volta albergatori, ristoratori e guide turistiche collaborare congiuntamente per promuovere il nostro territorio!

 

Davide Rispoli 

Ctp Per Sfondo Bianco

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